LE LETTERE STRANIERE
LE LETTERE STRANIERE
j/J (i lunga)
La lettera j si utilizzava, nell’italiano antico, per indicare la i semiconsonantica in posizione iniziale e intervocalica (jeratico, notajo ecc.) e per il plurale dei nomi in -io (vizj, dazj ecc.). La troviamo conservata in alcuni toponimi (Jonio, Jesi ecc.) e in alcuni nomi propri (Jorio, Lojacono, Ojetti ecc.), anche se tutte queste forme sono ormai quasi più diffuse con la i (Ionio ecc.).
Nelle parole straniere la j mantiene, invece, il suono della lingua d’origine: in quelle inglesi si pronuncia /dʒ/ jeans, jazz; nelle parole francesi si pronuncia/ʒ/ abat-jour. La i lunga viene spesso chiamata, anche a scuola, gei, grafia italianizzata del nome inglese jay.
k/K (cappa)
La lettera k appare in numerose parole straniere (karatè, kimono, kit, koala ecc.) e si pronuncia come la c di casa (occlusiva velare sorda, /k/). Si trova anche nelle sigle kg, km, kW, ma nella forma estesa è sempre preferibile usare la forma italianizzata chilogrammo, chilometro, chilowatt.
A differenza delle altre lettere dell’alfabeto, tutte di genere femminile (la effe, la esse, la vu doppia ecc.), la lettera k può essere maschile o femminile: il cappa o la cappa.
w/W (vu doppia)
Nelle parole di origine tedesca si pronuncia come la v italiana (walzer, würstel ecc.), mentre in quelle di origine inglese si pronuncia come la u italiana (windsurf, kiwi, welfare ecc.). Nei termini italiani che derivano da parole straniere la pronuncia è /v/ (chilowatt ecc.). In alcune sigle la w si pronuncia vu: www (World Wide Web) si pronuncia vuvuvù e WWF (World Wildlife Fund) si pronuncia vuvuèffe.
x/X (ics)
In latino corrispondeva a un nesso di due consonanti: la velare sorda c e la sibilante sorda s. Nella nostra lingua si trova ancora in parole di origine greca o latina (xerografia, toxoplasmosi), oppure in parole di origine straniera come taxi, sexy, XXL (pronunciato icsicsèlle) ecc. È inoltre presente in certi cognomi italiani (i più famosi sono Bixio e Craxi) o in alcuni toponimi di origine greca (Naxos).
y/Y (ipsilon)
Si pronuncia come la vocale i italiana e la troviamo in parole d’origine straniera come yogurt, yacht, yin, yang, yes-man o in parole di origine greca (Myosotis, krypton). In alcune parole inglesi la pronuncia non viene italianizzata e rimane /ai/, come in inglese: by-pass, styling, nylon.
DA SAPERE
Nei “messaggini” inviati dai cellulari, la k è spesso usata in luogo del digramma ch. Perké?, ki sei?, ke vuoi? possono essere utilizzati esclusivamente in contesti molto informali, come appunto nei messaggi o nelle chat, mentre sarebbe un errore impiegarli in altri testi scritti. Sempre nei messaggi o nelle chat si usa la lettera x per indicare ‘per’ (come nella moltiplicazione): perché –> xké; però –> xò.