27 GENNAIO 1945 – I SOVIETICI LIBERANO I SUPERSTITI DA AUSCHWITZ
27 GENNAIO 1945 – I SOVIETICI LIBERANO I SUPERSTITI DA AUSCHWITZ
I soldati sovietici erano in marcia da settimane, attraverso le piane dell’Europa orientale gelate dall’inverno. Non avevano la minima idea di quello che avrebbero trovato appena fuori Oświęcim, nome polacco di Auschwitz. Gli uomini della 332esima divisione di fanteria dell’Armata Rossa furono i primi ad arrivare di fronte a un cancello con sopra la scritta arbeit macht frei, “il lavoro rende liberi”. Dietro quel ferro nero e congelato, si stagliava il più grande campo di sterminio costruito dai nazisti in Polonia. La prima cosa che trovarono furono i magazzini, strapieni di vestiti e oggetti: occhiali, pentole, scarpe, cappelli. Nel lager erano rimasti però anche settemila prigionieri, emaciati e distrutti dagli stenti, ma sopravvissuti all’inferno della Shoah. Aprendo i cancelli neri di Auschwitz e liberando i superstiti, i sovietici misero il timbro “fine” sulla follia nazista e idealmente sulla Seconda Guerra Mondiale, e rivelarono anche al mondo tutto l’orrore di cui si era macchiato il regime di Adolf Hitler. Ecco perché, oggi più di ieri, il 27 gennaio è la Giornata della Memoria. Ecco perché, ancora oggi, è necessario ricordare.