A CHE COSA SERVE LA FILOSOFIA
A CHE COSA SERVE LA FILOSOFIA
Alcuni ritengono la filosofia una disciplina oziosa e superflua, priva di applicazione nel mondo reale. Si sbagliano di grosso. La filosofia influisce su ogni decisione importante che prendiamo e tocca ogni aspetto della nostra vita. Il pensiero filosofico è alla radice delle nostre leggi e del modo in cui interpretiamo i testi religiosi. La maniera in cui trattiamo i criminali, come organizziamo le nostre scuole, la disposizione delle telecamere a circuito chiuso, la presenza di elementi geneticamente modificati nel nostro cibo, quante tasse paghiamo, l’accesso a materiale pornografico online e la possibilità o meno di sottoporsi a un trapianto d’organo sono tutte questioni di ordine filosofico.
Porsi delle questioni etiche, politiche e metafisiche è appassionante, e allo stesso tempo ci rende più forti e liberi. È un processo fondamentale per formarsi opinioni ben motivate a proposito dei problemi complessi che caratterizzano la vita moderna.
La filosofia vi aiuterà a capire cosa pensate e perché, e vi darà la possibilità di diventare le persone che aspirate a essere. Questo ovviamente non significa soddisfare l’ambizione di diventare un astronauta o un attore famoso, quanto piuttosto capire cosa è importante per voi per poter vivere secondo i vostri princìpi morali e le vostre priorità. Non c’è obiettivo più grande o appagante né lavoro più nobile del formare una persona; tanto vale cominciare da se stessi e dalla propria testa.
CI SONO TANTE DOMANDE. MA QUANTE RISPOSTE?
Se vogliamo sapere quale tra due montagne sia la più alta, possiamo misurarle entrambe e confrontare i risultati. Se la misurazione è stata fatta in maniera accurata, la risposta che avremo sarà definitiva.
La filosofia non funziona così: se io dico che Dio esiste mentre tu sostieni il contrario, possiamo entrambi esporre le ragioni a sostegno delle nostre tesi, ma è impossibile che un osservatore oggettivo possa essere certo di chi ha ragione.
Non c’è modo di giungere a una “vera” risposta a questioni come la moralità dell’aborto o se la democrazia sia la migliore forma di governo.
In mancanza di uno strumento di precisione che possa misurarne il valore oggettivo, in che modo possiamo mettere alla prova le nostre idee? Possiamo sottoporre al vaglio di una discussione ragionata due o più idee contrapposte, per determinare quale sia preferibile. Per trarne profitto, bisogna approcciarsi alla filosofia con mentalità aperta, voglia di imparare e disponibilità a cambiare o approfondire le proprie posizioni.
Ciò di cui ho veramente bisogno
è di chiarire nella mia mente
ciò che devo fare… Il punto è
trovare la verità che è vera per me,
trovare l’idea per la quale
sono pronto a vivere e morire.
Søren Kierkegaard, Diario (1835)
Alla fine di questo percorso potresti anche scoprire che le tue opinioni sono rimaste immutate, ma la riflessione e le prove raccolte nel frattempo le avranno rese più solide.
OPINIONE CONTRO VERITÀ
La mancanza di prove definitive e oggettive fa sì che alcuni pensino che i problemi filosofici siano solo una questione di opinione.
L’assenza di risposte “giuste” non fa però di un problema una semplice questione di opinione. Piuttosto, la filosofia consiste proprio nel proporre delle idee ed esaminarle e difenderle con la logica e con argomentazioni ragionate, condutando gli argomenti contrari per avvicinarsi così alle migliori risposte possibili.
Queste risposte potranno poi essere a loro volta messe da parte in favore di argomentazioni migliori, proprio come una teoria della fisica può essere accantonata in favore di un’altra. In fisica la teoria migliore è quella che meglio di tutte si adatta al fenomeno esaminato e ci consente di formulare delle previsioni che si riveleranno corrette. Perché un’idea sia valida in filosofia deve essere coerente, non contraddittoria, inclusiva e possibilmente universale.
SI PUÒ MAI GIUNGERE A UNA VERITA?
L’impossibilità di dimostrare in maniera definitiva la verità di un’affermazione filosofica significa che non esistono verità filosofiche? Questa è una domanda che i filosofi si sono posti e, come immaginerai, sono giunti a conclusioni diverse.
Tale domanda non interessa solo la filosofia, ma è formulata anche in altre discipline, fisica inclusa: in fisica le nostre scoperte sono rivelatrici di una verità oggettiva o sono semplicemente un modo conveniente di rappresentare le nostre osservazioni del mondo? Forse la risposta è “là fuori”, ma non possiamo esserne certi.
“UCCIDERE È SBAGLIATO”
Proprio come la scienza, la filosofia cerca la verità. Se prendiamo in considerazione l’enunciato “uccidere la gente è sbagliato”, presto ci verranno in mente casi in cui alcuni potrebbero pensare altrimenti, per esempio per un malato terminale che implora di essere liberato dalle sofferenze.
Così l’enunciato non è universalmente applicabile e deve perciò essere modificato. Potremmo allora dire “uccidere persone contro il loro volere è sbagliato”.
E la guerra, allora? E le esecuzioni giudiziarie? Alcuni continueranno a essere in accordo con il primissimo enunciato, e potrebbero fornire argomentazioni a sostegno della loro opinione, ma altri potrebbero modificare l’enunciato ulteriormente, magari in “uccidere persone innocenti contro la loro volontà in periodo di pace è sbagliato”.
Per mezzo di questo continuo processo di riesame, la filosofia si sforza di giungere a regole e convenzioni che ci permettano di vivere, costruire società e rapportarci in modo onesto col mondo naturale.
E forse, nel corso di questo processo, potremmo anche incappare in qualche verità.
PERICOLO: FILOSOFI AL LAVORO
Socrate, il filosofo dell’antica Grecia, girovagava oer Atene impartendo le sue lezioni. I suoi continui confronti con la gioventù aristocratica irritavano gli anziani della città, che vedevano la gioventù diventare, sotto la sua influenza, sempre più polemica e riottosa. Fu messo a processo con l’accusa di corrompere la gioventù e offendere gli dei. Quando gli fu offerto di sospendergli la pena se fosse stato disposto a interrompere la pratica filosofica, Socrate rifiutò, inimicandosi ancora di più i giudici. Nel 399 a.C. fu condannato a morte e si uccise, circondato dai suoi amici, bevendo la cicuta. È considerato il fondatore della filosofia occidentale.
I filosofi sono sempre stati a rischio di persecuzione. I regimi totalitari spesso opprimono la classe intellettuale: la Cina di Mao, la Cambogia di Pol Pot e l’Unione Sovietica sotto Stalin incarceravano e rendevano la vita impossibile agli intellettuali perché temevano che potessero incoraggiare il popolo a disobbedire all’autorità, proprio come Socrate 2500 anni prima. È molto più facile controllare e opprimere masse che non pensano. Potremmo dire che, per una dittatura oscurantista, i filosofi rappresentano l’equivalente intellettuale dei trafficanti di armi.