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Massimo Gallo

LE LETTERE E I SUONI

LE LETTERE E I SUONI

Le lettere e i suoni sono entità distinte e vengono studiate da branche della linguistica diverse. Le lettere (o grafemi) sono argomento della grafematica e dell’ortografia; i suoni sono materia di studio della fonetica e della fonologia.

Questa distinzione è molto importante perché le lettere dell’alfabeto non rappresentano mai, in nessuna lingua, tutti i suoni della lingua corrispondente. Quindi, da una parte, si studiano i suoni (sia quelli che pronunciamo quando parliamo, sia quelli distintivi della nostra lingua) che servono a dar vita alle parole e dall’altra le lettere che si utilizzano per rappresentare questi suoni nella scrittura.

I suoni possono essere foni o fonemi. I foni sono oggetto di studio della fonetica, i fonemi della fonologia.

I grafemi e l’ortografia

I suoni di una lingua vengono rappresentati, nella scrittura, da segni grafici chiamati grafemi.

I grafemi sono semplicemente le lettere dell’alfabeto (a, b, c, d, e, f, g, h, i ecc.). La grafematica studia e classifica i grafemi di una lingua mettendoli in relazione con i suoni che essi rappresentano.

Il termine ortografia deriva dal greco orthós ‘corretto’ e graphía ‘scrittura’ e indica, appunto, il mondo corretto di scrivere in una lingua. È l’ortografia a dirci che scuola si scrive con la c e non con la q (squola) o che la suddivisione in sillabe della parola ortografia è or-to-gra-fi-a e che quando scriviamo un’amica non dobbiamo mai dimenticare l’apostrofo.

Le regole dell’ortografia sono generalmente molto rigorose e non ammettono le trasgressioni che invece sono accettate nella lingua parlata: se dimentichiamo la h davanti a hanno oppure non usiamo correttamente le lettere maiuscole, diamo ai nostri scritti un’inevitabile patente di inferiorità culturale.

La fonetica

Quando parliamo emettiamo suoni, detti foni. La fonetica (dal greco fonè, ‘voce’) è quel ramo della linguistica che studia i suoni (foni) di una lingua e le loro caratteristiche, specialmente per quanto riguarda la loro produzione attraverso l’apparato fonatorio.

La fonetica è una branca fondamentale della grammatica perché può descrivere e classificare tutti i suoni di tutte le lingue del mondo.

La fonetica dell’italiano studia e descrive i suoni della lingua italiana.

La fonologia

La fonologia è il ramo della grammatica che studia i fonemi. I fonemi sono i suoni distintivi di una lingua specifica, sono cioè quei suoni che, combinandosi tra loro, danno origine alle parole di una lingua. Ogni lingua ha un numero ben preciso di fonemi che differiscono, anche parzialmente, dalle altre lingue: ad esempio il tedesco ha il fonema /X/ di Macht che

in italiano non esiste, mentre l’italiano ha il fonema /ʎ/ di aglio che il tedesco non ha. I fonemi si riconoscono perché, quando vengono sostituiti da altri fonemi, danno vita a nuove parole. Se cambiano il fonema iniziale di pane avremo le seguenti parole: cane, lane, nane, rane, sane, che sono tutte parole della lingua italiana. Questo ci permette di dire che /c/, /l/, /n/, /r/ e /s/ sono fonemi della lingua italiana.

Foni e fonemi: Un esempio può aiutarci a capire la differenza tra fono e fonema. La r della parola rana viene pronunciata, da certe persone, come una r particolare, detta comunemente r “moscia” o “francese”. La parola, pur pronunciata diversamente, rimane sempre la stessa e significa sempre la stessa cosa, ‘rana’. Questo perché la r normale e la r “moscia” sono due foni, cioè due suoni, due modi diversi di realizzare la stessa lettera. Essi dunque corrispondono a un unico fonema, /r/. Se noi, invece, sostituiamo /r/ con /t/, ad esempio, otterremo una nuova parola, tana, oppure se lo scambiamo con /l/, darà luogo a lana. Il fonema/r/ ha dunque un valore distintivo, mentre invece la r “moscia” è un fono, ovvero una delle possibili realizzazioni foniche del fonema /r/.

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