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Massimo Gallo

11 GENNAIO 1947 – SCISSIONE DI PALAZZO BARBERINI

11 GENNAIO 1947 – SCISSIONE DI PALAZZO BARBERINI

L’11 gennaio 1947 a Palazzo Barberini (Roma) rinasceva la Socialdemocrazia italiana che raccoglieva e portava avanti così la migliore tradizione e concezione democratica, riformista, autonomista e libertaria del Socialismo Italiano, impersonata da “Maestri” come A. Costa, F. Turati, C. Prampolini, G. Matteotti, G. Massarenti e altri, separandosi dalla componente socialista “massimalista” filo-comunista. Il nuovo Partito, guidato da Giuseppe Saragat, assumeva inizialmente il nome di PSLI (Partito Socialista dei Lavoratori Italiani) per poi mutare alcuni anni dopo in PSDI (Partito Socialista Democratico Italiano). All’atto di rifondazione della Socialdemocrazia, Italiana era presente anche il giovane delegato di Molinella Anselmo Martoni, così come nel 1892, a Genova, al Congresso di fondazione del Socialismo Italiano era presente il giovane delegato Giuseppe Massarenti. Perché la scissione di Palazzo Barberini? Perché il gruppo dirigente massimalista del Partito Socialista si era appiattito sulle posizioni dei comunisti allora fortemente legati a Stalin e all’Unione Sovietica, subendone continuamente l’iniziativa, mentre la minoranza interna lottava per l’autonomia e per la libertà, per l’unione tra proletariato e ceto medio, avendo come riferimento politico le grandi Socialdemocrazie Europee.

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