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Massimo Gallo

ALESSANDRO MANZONI (1785-1873)

ALESSANDRO MANZONI: IL FONDATORE DEL ROMANZO ITALIANO

Alessandro Manzoni nacque il 7 marzo 1785 a Milano, figlio di Giulia Beccaria e Pietro Manzoni. Dopo la separazione dei genitori nel 1792, trascorse gran parte della sua infanzia in collegi religiosi. Nel 1805 si trasferì a Parigi, dove si unì alla madre e al suo compagno, il filosofo illuminista Carlo Imbonati. Qui, Manzoni entrò in contatto con gli ambienti intellettuali parigini e sviluppò un forte interesse per la letteratura e la filosofia.

Il Matrimonio e la Conversione Religiosa. Nel 1808, Manzoni sposò Enrichetta Blondel, una calvinista svizzera che si convertì al cattolicesimo poco dopo il matrimonio. Due anni dopo, anche Manzoni abbracciò il cattolicesimo, un evento che influenzò profondamente la sua vita e la sua opera. Ritiratosi a Milano e nella sua villa di Brusuglio, Manzoni iniziò a scrivere una serie di poesie religiose, gli “Inni sacri” (1812-1815).

Le Opere Principali e il Successo. Nel 1821, Manzoni scrisse l’ode “Il cinque maggio” in occasione della morte di Napoleone, che fu tradotta in diverse lingue e apprezzata da Goethe. Tuttavia, la sua opera più celebre è il romanzo storico “I promessi sposi”, pubblicato in tre volumi tra il 1825 e il 1827. Ambientato nella Lombardia del XVII secolo, il romanzo racconta le vicende di due giovani innamorati, Renzo e Lucia, e le loro difficoltà nel tentativo di sposarsi. “I promessi sposi” è considerato un capolavoro della letteratura italiana e un simbolo del Risorgimento.

Gli Ultimi Anni e l’Eredità. Negli ultimi anni della sua vita, Manzoni continuò a scrivere e a ricevere riconoscimenti per il suo contributo alla letteratura italiana. Fu nominato senatore del Regno d’Italia nel 1860. Morì il 22 maggio 1873 a Milano. La sua eredità letteraria è immensa: Manzoni è considerato il fondatore del romanzo italiano moderno e un pioniere dell’unità linguistica italiana. Le sue opere continuano a essere studiate e apprezzate per la loro profondità morale e la loro rilevanza storica.

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Manzoni è un classico così istituzionalizzato che spesso ci sfugge la sua tesa, bruciante modernità. Basta pensare alla sua riflessione sul rapporto tra storia e storie, del Primo maggio all’Adelchi ai Promessi Sposi. Fino a che punto è legittimo inventare storie (questione quanto mai attuale, nei nostri tempi di fiction e reality)? E poi: il sogno progressista di indirizzare la storia in una nuova direzione e forse un’altra “invenzione”, un’utopia senza fondamento? Grandi domande, che l’orizzonte della fede pone in una prospettiva drammatica. Il luogo prescelto è Milano: la sala manzoniana della Biblioteca nazionale braidense; le terrazze del Duomo, per rendere lo sguardo manzoniano sul sacro e sul potere; e il deposito costumi della RAI, per raccontare la problematica dell’invenzione romanzesca attraverso i costumi dello storico sceneggiato “I promessi sposi”.

Documentario RAI
Biografie & Letture
I Grandi della Letteratura Italiana
Conduce: Edoardo Camurri

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